Amnistia ed indulto 2013

cancellieriIl Ministro Annamaria Cancellieri è pronta a proporre una legge che permetta a circa 20.000 detenuti nelle carceri italiane di uscire, di ritornare alla libertà. Ha infatti nuovamente intenzione di concedere l’indulto e l’aministia ai carcerati.

Il motivo? Il sovraffollamento delle carceri che impedisce il rispetto delle norme igienico-sanitarie e va contro i principi umanitari.

Dunque , fermo restando che condivido il rispetto della persona e che se  anche trattasi di  persone che hanno commesso reati , i loro diritti, come uomini e donne ,devono essere rispettati, sinceramente la prassi che si sta insturando in Italia  che, periodicamente ed a distanza di pochi anni, emana amnistie ed indulti non mi sembra giusta. Si affievolisce sempre più la “certezza della pena”.

carceriIl sovraffollamento delle carceri deriva da diversi fattori, il primo fra tutti penso sia il numero degli istituti carcerari e le loro dimensioni, che rispetto al numero di detenuti non sono in grado di “ospitarli” decentemente. In tal caso una domanda si affaccia alla mia mente: perchè non costruire nuovi carceri? Non sarebbe anche un aiuto all’economia? Invece di costruire abitazioni , che come sappiamo, causa la crisi economica, non saranno mai vendute ai prezzi di mercato e rischiano di creare una bolla  per il mercato immobiliare ed i rispettivi investimenti bancari, si costruiscono carceri nel numero che occorre. Forse sarà uno spesa per lo Stato, ma mai inutile come gli ospedali costruiti e mai utilizzati o le piscine olimpioniche mai terminate.

Altro elemento che conduce al sovraffollamento è la lentezza delle cause, ma su questo punto sembra che la Cancellieri voglia intervenire rapidamente.

Nell’intervista alla Cancellieri tra le principali preoccupazioni del giornalista c’era…..Berlusconi , se avesse goduto dell’indulto ed il Ministro della Giustizia ha subito precisato che il suo caso non sarebbe rientrato nella legge. Ad oggi Berlusconi non ha ancora scontato la sua condanna, non so se altri condannati per reati simili siano nelle stesse sue condizioni.

indultoComunque la proposta di amnistia ed indulto, qualora dovesse divenire legge e quindi realtà un pò mi preoccupa. In un periodo di crisi economica, dove molti onesti cittadini hanno perso o perderanno il lavoro, dove c’è un tasso di disoccupazione in crescita con difficoltà a ritrovare un lavoro nel breve-medio periodo, cosa può offrire lo Stato ai detenuti che usciranno dal carcere? Come potranno “onestamente” mantenersi? Se è già difficile che un uomo od una donna senza carichi penali trovino lavoro, come potranno essere assunti ex carcerati/e?

Non per egoismo, ma per correttezza, spero che non vengano assegnati loro dei “privilegi” lavorativi ( ad es. detassazione per le aziende che li assumono) che nella graduatoria di chi cerca un lavoro gli permetta di essere assunti prima di chi non ha mai commesso un reato. Però è un argomento che la Cancellieri dovrebbe tenere in considerazione. Il problema delle carceri non si risolve solo aprendo le porte e facendo uscire 20.000 persone, ma analizzando anche cosa faranno queste 20.000 persone una volta libere, dove andranno, come sopravviveranno, se avranno la possibilità di lavorare e come. In ogni scelta politica si deve mettere al centro di ogni analisi, proposta o soluzione l’uomo, l’individuo, l’essere umano. A questo sono chiamati i nostri ministri , i nostri politici. Cosa può solidamente offrire un indulto o un’amnistia a coloro che in questo momento sono reclusi in un carcere e come si può andare incontro a queste persone una volta che saranno libere?

Ancora ricordo il precedente indulto ( non molti anni fa) emanato per le stesse identiche ragioni, con le associazioni che gridavano il rischio di una tale scellerata e non analizzata decisione. La maggior parte delle persone che avevano potuto usufruire dell’indulto in breve tempo erano tornate ad abitare i carceri ed il problema del sovraffollamento si era rapidamente riproposto. Per non parlare dell’aumento dei reati, della difficoltà della polizia ( sottopagata e soggetta a tagli) di intervenire.

Sinceramente spero in un ripensamento della Cancellieri o almeno in una sua più profonda analisi. Questo mi aspetto da un Ministro della Giustizia e dai nostri politici.

 

 Nessuno che ascolti

Gridare e non avere
voce…
È inutile urlare,
qui ogni cosa
è lenta e uguale.
Nella sconsolazione
dell’attesa
mi siedo accanto
agli anni miei
perduti
e mi trascino
dietro tante
cose.
La volontà
dentro la debolezza
delinea territori
di paura.
Forse ci morirò
tra queste mura,
recluso, vecchio,
ammalato.
Tra offese e bisogni
comincia
un nuovo giorno
ed ignorato esisto.
La divisa che passa
mi dà l’idea dell’ordine,
ma il loro sguardo
riversa gelo su di noi.
Chissà che vita grama
e sordida faranno…
Nessuno che domandi:
Perché hai freddo
e tremi?
Nessuno, nessuno
che ascolti la mia voce
redenta.
Non sanno
chi cessai di essere,
che ho estinto
tutto il veleno
del mio sangue,
che ho bruciato
i sacri templi
del denaro
sul fuoco
di poche verità
ma buone
e tutto il male fatto
sarà il bene
che farò,
che ho imparato
a dipingere l’amore
col gesto
di una semplice carezza,
ad amare la poesia
come una pace
per unire amici e nemici
in un unico abbraccio.
Cos’altro si può fare
che abbia peso?
Le parole che scrivo
sono un suono represso,
sono io.

di G.C. (un carcerato)

 

 

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