La festa dei lavoratori – poeti capaci di fare creatività

Oggi, 1° Maggio 2017, è la festa di San Giuseppe lavoratore, la festa di tutti i lavoratori.

Il mio pensiero  va, allora,  a chi non ha un lavoro e lo cerca da tempo, a chi lo ha perso da poco, a coloro che ancora non sanno cosa ne sarà del loro futuro a causa dell’azienda in crisi e delle politiche del lavoro che in Italia permettono e favoriscono  la vendita ad entità estere di tanti prestigiosi marchi italiani, a chi a causa del job acts sarà sempre un precario a vita, a chi proprio in questo giorno di festa lavora nei supermercati ( serve che siano aperti proprio oggi?), alle donne sottopagate ed alle quali non è permessa la maternità o l’allattamento, pena la perdita del lavoro, ai dipendenti di Alitalia e di quelle tante società che per una cattiva gestione manageriale e dei sindacati ora sono in cattive acque.

Mi sovvengono alla mente le parole di Papa Francesco:

“Davanti a questa cultura dello scarto, vi invito a realizzare un sogno che vola più in alto.
Non parliamo solamente di assicurare a tutti il cibo, o un «decoroso sostentamento», ma che possano avere «prosperità nei suoi molteplici aspetti». Dobbiamo far sì che, attraverso il lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, l’essere umano esprima ed accresca la dignità della propria vita.
Troppo spesso, invece, il lavoro è succube di oppressioni a diversi livelli. Dobbiamo far sì che il lavoro non sia strumento di alienazione, ma di speranza e di vita nuova.
Ogni uomo porta in sé una originale e unica capacità di trarre da sé e dalle persone che lavorano con lui il bene che Dio gli ha posto nel cuore. Ogni uomo e donna è “poeta”, capace di fare creatività. Ma questo può avvenire quando si permette all’uomo di esprimere in libertà e creatività alcune forme di impresa. Non possiamo tarpare le ali a quanti, in particolare giovani, hanno tanto da dare con la loro intelligenza e capacità; essi vanno liberati dai pesi che li opprimono e impediscono loro di entrare a pieno diritto e quanto prima nel mondo del lavoro.
Per poter incidere nella realtà, l’uomo è chiamato ad esprimere il lavoro secondo la logica che più gli è propria, quella relazionale. La logica relazionale, cioè vedere sempre nel fine del lavoro il volto dell’altro e la collaborazione responsabile con altre persone.”

Buona festa dei lavoratori!

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