Proposta di legge sulla liberalizzazione della cannabis

In estate i nostri parlamentari, grandi lavoratori, non vanno in vacanza, al contrario di quanto possiamo pensare, loro continuano a lavorare per il bene dell’Italia ed a proporre leggi per “migliorare” la vita dei cittadini di questo bellissimo, seppur rovinato, paese. Ringrazio i nostri parlamentari per il loro attaccamento allo Stato, ma forse questa volta il caldo deve aver avuto la sua buona parte di responsabilità per la proposta di legge, abbracciata da ben 218 parlamentari, sulla liberalizzazione della cannabis, delle cosiddette droghe leggere e presentata alla stampa il 15 Luglio 2015.

Quando si parla di proposte di legge per la legalizzazione delle droghe subito viene da pensare ai Radicali ed a Marco Pannella, ma in questo caso la proposta nasce da un altra parte del parlamento.

La proposta di legge è stata, infatti, presentata dall’intergruppo parlamentare guidato da Benedetto Della Vedova, senatore eletto con Scelta Civica e oggi al Misto; hanno firmato esponenti del Pd, del M5S, di Sel e del gruppo Misto. La proposta contiene disposizioni in merito al possesso, all’autocoltivazione, alla vendita e all’uso terapeutico della cannabis.

Il disegno di legge prevede la liberalizzazione della cannabis. Se il provvedimento venisse approvato, se ne potranno detenere, esclusivamente per uso personale,15 grammi in casa e 5 grammi fuori casa. Non ne potranno far uso i minorenni. Si potrà consumare comunque solo in luoghi privati, non in spazi pubblici come parchi e continuerà a permanere il divieto di guida in stato di alterazione.1538644_1503079523251304_1930734116_n Si potranno coltivare fino a un massimo di cinque piante di marijuana nella propria abitazione, per rendere più belli i nostri balconi,  oppure potranno essere organizzati i Cannabis social club, gruppi con un massimo di 50 membri che coltivano e consumano senza fini di lucro. Per la vendita bisognerà avere una licenza di Monopolio per poter commerciare la droga, quindi solo previa autorizzazione e potranno averla solo negozi dedicati (spacciatori legalizzati di droghe leggere). Vietate l’importazione e l’esportazione. Il progetto di legge consente inoltre l’auto-coltivazione a fini terapeutici: al momento i farmaci derivati dalla cannabis sono illegali (chissà perchè).

La proposta di legge a mio avviso ha delle gravi lacune alla base della sua analisi e non considera il “reale” della nostra società. Temo che i parlamentari proponenti non si siano informati con i diretti interessati, non abbiano ascoltato le voci dei tossicodipendenti in cura presso le strutture di disintossicazione e degli ex drogati che con difficoltà sono riusciti ad uscire dal tunnel della droga e non abbiano ascoltato , a maggior ragione, coloro che gestiscono le strutture che aiutano le persone a disintossicarsi, che hanno competenze e conoscenze in merito all’uso di droghe. Se lo avessero fatto avrebbero saputo che la maggior parte di coloro che oggi fanno uso di droghe pesanti hanno iniziato con le droghe leggere;  che non esiste una differenza tra droghe pesanti e droghe leggere perchè entrambe fanno male e hanno degli effetti a lungo termine sul cervello e sul corpo di chi ne fa uso ed avrebbero capito che il problema dell’uso di droghe non è nella penalizzazione, nel fascino del proibito, ma nelle sofferenze profonde dell’esistenza, nei dolori della nostra società, nella mancanza di ascolto dei nostri giovani e dei loro bisogni, nella mancanza di valori e di punti fermi. Mi meraviglio di come non abbiano svolto un’ analisi più approfondita, anche da un punto di vista scientiefico e medico , sugli effetti sulla capacità di guidare, sulla lucidità di coloro che fanno uso delle canne.

A sostegno della proposta di legge hanno addotto motivazioni economiche, una maggior entrata per le casse dello stato per poter finanziare le forze dell’ordine: “ genererebbe un gettito fiscale assolutamente consistente, considerando che, con una regolamentazione analoga a quella dei tabacchi – come quella prevista dalla presente proposta di legge – circa i tre quarti del prezzo di vendita dei prodotti sarebbero costituiti da componenti di natura fiscale. Parte di queste risorse potrebbero essere destinate a interventi di natura preventiva e riabilitativa rivolti ai consumatori di droghe e tossicodipendenti, ma la parte più consistente potrebbe finanziare altri capitoli del bilancio pubblico.” Quanta assurdità.

Proporre la legalizzazione delle droghe leggere perchè la penalizzazione dell’uso non ha avuto i suoi effetti “benefici” mi sembra un modo per ammettere un fallimento approvando il male che si voleva contrastare: della serie non abbiamo risolto il problema allora forse è meglio accoglierlo, perchè se dico che è accettabile allora non è più un “problema”, ma la normalità.  Da un punto di vista prettamente economico la legalizzazione penso possa essere intesa come lucrare soldi per lo Stato sulla pelle delle persone ,abbiamo tutti davanti gli occhi l’effetto della legalizzazione del gioco d’azzardo.

A farne le spese di questa brillante idea, qualora dovesse essere approvata la proposta , e divenire legge, saranno i nostri giovani. Se sarà legale l’uso della cannabis  allora non sarà più necessaria nelle scuole alcuna lezione sulla prevenzione dell’uso delle droghe, sulla nocività anche di quelle leggere, su quanto non occorra “sballarsi” per dvertirsi.

E’ proprio questa l’Italia che vogliamo? E’ quello che vogliamo offrire ai nostri giovani? E voi genitori che ora guardate dormire i vostri figli nella culla, siete pronti a vederli fumare una canna , a far uso di droghe leggere senza poterne vietare l’uso visto che per lo Stato è tutto normale?

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