Il cliente: potere economico – sociale

clienteOgnuno di noi è il cliente di qualcuno.

Al supermercato quando compriamo quello di cui abbiamo bisogno siamo duplicemente clienti , siamo il cliente del supermercato e siamo il cliente di ogni marchio dei prodotti che acquistiamo.

Quando andiamo in banca, anche se non sembra , siamo i clienti di quella banca.

Quando ci appoggiamo ad un operatore telefonico per la nostra rete fissa, mobile o adsl siano i clienti di quella compagnia telefonica.

Persino quando andiamo da un medico o in farmacia siamo clienti .

Quello a cui forse non abbiamo mai pensato è che come clienti abbiamo un valore ed un potere economico.

soddisfazioneValore perché ogni nostra scelta ed acquisto si tramutano in un importo economico, in un’entrata di soldi per i nostri fornitori.

Abbiamo  un potere ,ma di questo ci rendiamo ancora meno conto , perché le nostre scelte consapevoli ( intese come quelle non “guidate” dalla pubblicità o dall’ignoranza), dettate dalla nostra ricerca di soddisfazione,  influenzano le attività delle aziende che ci forniscono il bene o servizio. È un potere che abbiamo, ma di cui poco ci rendiamo conto e per tale ragione che usiamo poco. Se lo usassimo un po’ di più la nostra stessa vita potrebbe migliorare anche da un punto di vista lavorativo.

Faccio un esempio banale: prendiamo i servizi offerti ai clienti da alcune compagnie telefoniche ( non ne faccio il nome per non influenzarvi, ma se ci pensate i nomi vi verranno alla mente in un baleno ), tra questi servizi ci sono la fornitura della linea telefonica , i servizi accessori, la connessione ad internet ed un servizio di assistenza in caso di dubbi o problemi. telecomSolitamente come utenti finali tendiamo a cambiare operatore telefonico quando i costi rispetto alla concorrenza risultano alti, o quando i servizi relativi alla linea telefonica o adsl risultano di cattiva qualità (es. linea o connessione discontinua) e ci creano problemi. Ci siamo invece quasi adattati al cattivo servizio fornito per l’assistenza clienti, quasi fosse un surplus accessorio. Ed è qui il problema , mai accontentarsi quando si è clienti paganti.

La maggior parte delle compagnie telefoniche hanno esternalizzato e ridotto il loro servizio di assistenza clienti (a loro dire per una riduzione dei costi) con un conseguente abbassamento della qualità del servizio fornito, riduzione dei posti di lavoro ed innalzamento del precariato.

Esternalizzare un servizio per un’azienda significa dare in gestione quel servizio ad aziende terze (che possono variare di anno in anno in base al contratto ed alla revisione dei costi, con una discontinuità delle prestazioni) riducendo il numero dei propri dipendenti (costi fissi) tramite la pratica del licenziamento per giustificato motivo oggettivo ( es. la funzione non serve più) o la cessione dei propri dipendenti all’azienda terziaria.

Esternalizzare un servizio può anche significare cedere qual servizio ad aziende che si trovano fuori del territorio italiano , che quindi impiegano personale non italiano , spesso a costi più bassi , con un “emigrazione” della nostra ricchezza all’estero. Quanto non guadagnato da un italiano non sarà speso in Italia.

Essere un cliente attento non significa solo verificare la qualità del servizio o prodotto, ma anche pretendere che qual servizio e prodotto siano fornito nel rispetto della forza lavoro, dei dipendenti dell’azienda produttrice. 

In realtà se un’azienda ha rispetto per il proprio personale, ne incoraggia la crescita professionale, premia i risultati ,fornisce, con tale atteggiamento , al cliente la garanzia della qualità del prodotto: la stessa attenzione rivolta ai suoi dipendenti la rivolge al prodotto o servizio fornito.

Al contrario se non rispetta i propri dipendenti e per mero tornaconto economico ( per aumentare i profitti) licenzia il proprio personale senza troppi problemi , come cliente posso pensare che lo stesso trattamento legato al solo aspetto economico, alla sola ricerca del mero utile,  lo possa riservare a quanto produce o fornisce.

Esercitare correttamente la propria “customer satisfaction” può fare la differenza.

“Non è l’azienda che paga i salari. L’azienda semplicemente maneggia il denaro. È il cliente che paga i salari.”
HENRY FORD

 

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