Giorgia Meloni – Questa è Roma

meloni

Il programma elettorale della candidata a sindaco di Roma Giogia Meloni si articola in 20 punti:

  1. QUI C’E’ UNA STORIA ECCEZIONALE

Vuole  e pretende di passare una volta per tutte da una cultura dell’emergenza continua alla costruzione di un progetto che, già nei primi mesi del suo mandato, non guardi più ai guasti del passato ma sia in grado di proiettarsi nel futuro e costruire una visione politica, amministrativa, etica, morale, di governo, che guardi a ciò che sarà la Capitale tra 20 o 50 anni. Non si tollera il degrado, non si tollera la sporcizia, non si tollerano i ladri, non si tollera l’ingiustizia,  si governa bene,  ognuno fa la sua parte.

       2. QUI VOGLIAMO CHE ROMA SIA DAVVERO CAPITALE.

Da Sindaco di Roma aprirà una vertenza decisiva e definitiva per far riconoscere alla Capitale uno status adeguato al suo ruolo, e metterla in condizione di competere alla pari con le altre metropoli europee. Rivendica anche un consistente trasferimento patrimoniale: oggi l’area archeologica centrale è divisa a metà tra Comune e Stato. Con i soldi incassati dal Colosseo lo Stato tiene in piedi il Ministero dei Beni culturali. Voglio riunificare tutta l’area sotto la proprietà della città di Roma, e avere le risorse per gestire e valorizzare il suo immenso patrimonio archeologico; come sindaco vuole gestire autonomamente i  beni culturali di Roma, perché è facile capire che se Roma deve farsi carico delle spese connesse a 14 milioni di turisti che ogni anno vanno a vedere il Colosseo, sarebbe anche giusto che potesse gestire gli incassi. A Roma Capitale dovranno essere trasferite la proprietà e le competenze sugli argini e le banchine del Tevere, le quote di Eur spa (oggi al 90% del Tesoro), tutte le caserme militari dismesse, le ferrovie regionali Roma-Lido e Roma-Giardinetti e altro ancora. E una dotazione finanziaria stabile ben superiore alle briciole riconosciute con gli “extracosti”.

    3. QUI A ROMA IL DEBITO LO AZZERIAMO.

Lo Stato ha da poco riconosciuto che i cittadini romani sopportano la spesa di non meno di 110 milioni l’anno per sostenere l’onere di essere Capitale e di ospitare le Istituzioni nazionali e sovranazionali. Ma Roma è Capitale della Repubblica da oltre 70 anni: se lo Stato riconoscesseuna tantum gli “arretrati”, ovvero i soldi mai versati sinora, alla città di Roma, potremmo azzerare il debito, risparmiando anche qualche miliardo di interessi. Si tratterebbe di una goccia nell’oceano del debito pubblico, che oggi ammonta a 2200 miliardi. In compenso, le minori tasse pagate nei prossimi venti anni da milioni di famiglie e imprese libereranno risorse per gli investimenti e faranno ripartire il mercato interno e gli acquisti, la ricetta migliore in tempi di crisi e stagnazione.

    4. QUI E’ NATO IL DIRITTO. QUI RISORGE LA LEGALITÀ.

Applicazione delle regole per appalti trasparenti, tempi certi e pagamenti puntuali, valutando la prestazione dei dirigenti comunali soprattutto su questi parametri, premiando adeguatamente il merito e il raggiungimento degli obiettivi, ma punendo severamente l’incapacità, l’inefficienza o, peggio, la permeabilità a pratiche illecite e devianti.Chiederà direttamente al Presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, di indicare il Responsabile dell’Anticorruzione in Campidoglio, perché non vuole essere lei  a scegliere il suo ‘controllore’. Contemporaneamente, istituirà presso il Comune un ufficio “economia degli sprechi”: una struttura dedicata a ricevere dai cittadini segnalazioni e ad analizzare quanto e come si può risparmiare nella gestione dell’amministrazione capitolina corrente, a partire dalle consulenze.

     5. QUI NON CI SI SERVE DELLA CITTÀ: QUI SI SERVE IL BENE COMUNE.

Parte del personale dell’Amministrazione, anche per il tramite dei servizi resi dalle società partecipate strumentali, verrà adibito a “facilitatore di processo” e “tutor per il cittadino”: pretende che chiunque si rapporta all’amministrazione capitolina non debba fare più giri a vuoto, non sia più vittima di scaricabarile, non collezioni risposte contraddittorie e insoddisfacenti, non accumuli più ritardi per l’ottenimento dei provvedimenti che poi Roma Capitale è tenuta ad indennizzare quando non vengono eseguiti. La responsabilità personale dell’impiegato pubblico che raccoglie la pratica del cittadino e la segue fino a compimento è già un meccanismo diffuso in Europa e in Inghilterra c’è da 20 anni. La responsabilità individuale accelera i processi, evita lo scaricabarile e individua le mancanze. È sufficiente fare a Roma quello che già si fa in tutta Europa.

    6. QUI SI METTE ORDINE AL ‘GRUPPO’

Creazione della Holding, che consentirà di mettere sotto un’unica regia e direzione tutte le partecipate non quotate in Borsa, di risparmiare qualche decina di milioni l’anno in forniture e appalti, di permettere la mobilità dei lavoratori, di compensare con il consolidato fiscale crediti e debiti tributari. ACEA, società quotata in Borsa, resterà fuori dalla Holding, ma il metodo e l’attenzione nel controllare i costi e la qualità del servizio saranno invariati: giudicherà gli amministratori dai risultati, e il primo indicatore sarà sempre la soddisfazione dei cittadini nel ricevere acqua e luce nelle loro case e aziende a prezzi ragionevoli. Supporterà, attraverso il 51% delle azioni detenute da Roma Capitale, i progetti industriali per potenziare e rafforzare la capacità produttiva dell’azienda, la sua rete di distribuzione, e per rendere le reti elettriche e gli acquedotti più efficienti abbattendo la dispersione e gli sprechi.

    7. QUI SI FA PULIZIA. SUBITO. OVUNQUE.

Toglierà dalle strade i cassonetti, generalizzando e completando il passaggio della raccolta “porta a porta”, che consente di separare a monte i rifiuti, di trattarli con più cura e attenzione, di conferirli correttamente alle filiere del riciclo e del recupero. Ma nelle strade, nelle piazze e nei giardini vuole anche moltiplicare i cestini per non dare tregua a chi sporca: metterà in condizione i romani e i turisti di non sporcare, sarà implacabile con chi offende la bellezza di Roma. Questo vale anche per chi imbratta i muri e realizza graffiti sulle facciate di case e palazzi. Per la gestione dei rifiuti la parola d’ordine è “rifiuti zero” come obiettivo strategico. Spingendo al massimo l’acceleratore con il “porta a porta”, entro il primo mandato conta di raggiungere il 75% di raccolta differenziata.Ha intenzione immediatamente di potenziare gli impianti di trattamento e selezione, quello di compostaggio a Maccarese, chiudendo il ciclo dei rifiuti, senza bisogno di nuovi termovalorizzatori e smettendo di spedire a pagamento rifiuti fuori Roma. Vuole introdurre il metodo della “tariffa puntuale” per legare il calcolo della Tariffa dei Rifiuti all’effettiva produzione di rifiuti indifferenziati e non alla superficie in metri quadri dell’attività o dell’abitazione.

    8. QUI A ROMA SI VA VELOCI

Potenziamento delle nuove modalità di trasporto, car e bike sharing, che non devono fermarsi nella città storica, ma servire tutto il territorio comunale. Chi vuole offrire e gestire questo servizio a Roma, deve garantirlo a tutti i romani. Soprattutto nella periferia estrema, dove la rete del trasporto pubblico non può coprire capillarmente il territorio, questi mezzi diventano indispensabili per garantire il diritto alla mobilità e fungere da vere e proprie navette verso i principali nodi di scambio.Va aumentata la velocità e la frequenza dei mezzi, proteggendo meglio le corsie preferenziali e istituendone di nuove (soprattutto per le linee Express, che vanno potenziate), realizzando piattaforme di smistamento-merci fuori dal centro abitato per evitare che i mezzi pesanti entrino nella fascia verde, incrementando bus e navette elettriche per collegare nodi di scambio e abbattere gli agenti inquinanti.

    9. QUI ROMA SI RIGENERA: NELLA BELLEZZA

Riprenderà i progetti di trasformazione di Corviale e Tor Bella Monaca, come primi esempi per restituire bellezza a tutta la città. Sogna una Roma nella quale Tor Bella Monaca sia bella come Trastevere, e dove il modello di quartiere “popolare” somigli ovunque a Garbatella, San Saba e Monte Sacro. Cento anni fa i poveri delle case popolari o i lavoratori che si costruivano le case in cooperativa, andavano a vivere in “città-giardino”: possiamo farlo anche oggi. Costruzione delle le nuove case, più belle e moderne, nelle aree libere, demolizione dei  vecchi e fatiscenti fabbricati, al posto dei quali sorgeranno quelli nuovi, e così via. Un processo graduale di trasformazione e riqualificazione, condotto insieme ai privati grazie ai premi di cubatura, senza “deportazioni” o case-albergo temporanee.

    10. QUI SI FA IL PIU’ GRANDE MUSEO DEL MONDO

Trasferire ministeri e uffici centrali dal centro storico. Al loro posto, nel centro storico, spazio a musei, gallerie, alberghi e a un ritorno della residenzialità. In particolare all’asse che parte dal Quirinale e arriva, lungo via XX Settembre, alla breccia di Porta Pia: liberato dai ministeri (Difesa, Finanze, Agricoltura) e da parte degli uffici della Presidenza della Repubblica, può diventare il più grande sistema museale del mondo. Realizzazione del progetto del Grande Campidoglio, spostando gli uffici amministrativi nella nuova sede a Ostiense e restituendo i palazzi storici del Campidoglio e di via de’ Cerchi alla loro vocazione naturale.

    11. QUI LA PERIFERIA E’ UN ALTRO CENTRO

Niente più vendita di nuove case in costruzione se prima non vediamo strade, piazze, parcheggi, giardini, fogne e illuminazione realizzati a regola d’arte. Vuole permettere a chi si organizza in comitati, associazioni o cooperative no profit, dove gli utili vengono riconvertiti in servizi alla comunità, di beneficiare di un’area pubblica per dare vita ad attività commerciali a costo zero in cambio di servizi per l’amministrazione capitolina, come la manutenzione dell’area e l’organizzazione di eventi per il quartiere in cui operano queste realtà.

    12 .QUI A ROMA LA CASA NON PUO’ ESSERE UN PRIVILEGIO

Nel medio-lungo termine, una quota di case popolari da affidare al Comune sarà obbligatoriamente riservata in ogni lottizzazione: chi vuole costruire a Roma, dovrà in cambio dare una piccola quota di alloggi. Le famiglie povere e bisognose non saranno confinate in ghetti, ma inserite nel tessuto sociale della città. Saranno venduti alle famiglie in regola che li abitano 30.000 alloggi comunali: almeno il 90% di loro è pronto ad acquistarle, chi non può farlo resterà tranquillamente al suo posto. Privilegerà  il meccanismo della “casa a riscatto”: chi paga regolarmente l’affitto e ne cura la manutenzione, acquista gradualmente la proprietà, fino a riscattarla al termine del percorso.

    13. QUI A ROMA SI RIPARANO STRADE, NON SI FINANZIANO OPERE INUTILI

Nessuna opera faraonica sarà finanziata fin quando non si risolverà il problema, anzi lo scandalo delle buche di Roma. Vuole  ridurre gli appalti pubblici e quindi la spesa pubblica sostituendo l’appalto, ogni qual volta ciò sia sostenibile, sia per i lavori sia per i servizi, con la concessione in finanza di progetto o altre forme di partenariato. La finanza di progetto sostituisce l’appalto pubblico ponendo in capo al privato iniziativa, investimento, gestione del servizio o dell’opera pubblica e quindi rischio d’impresa, lasciando al Comune solo il compito di controllo e di garanzia sui livelli qualitativi e sulle condizioni di accessibilità ai servizi.

    14. QUI A ROMA IL VERDE SI FRUISCE, SI AMA, SI RISPETTA

Affiderà  ai municipi le competenze sul verde di quartiere lasciando a Roma Capitale unicamente quella sulle ville storiche e sui parchi di rilevanza cittadina. Incentivazione dei  progetti di adozione dei cani e gatti oggi in canili e gattili, mettere fine alla pratica degli affidamenti diretti per la loro gestione, promuovere efficaci campagne estive anti abbandono, realizzare un “albo dei volontari” per attivare le tantissime persone interessate al benessere degli animali.

    15. QUI A ROMA SI VIVE SICURI

A Roma la libertà di culto deve essere garantita fino in fondo a tutti, ma nel rispetto della legalità. Tra le prime delibere che porterà all’approvazione dell’Assemblea Capitolina ci sarà quella per il nuovo Regolamento dei Campi Nomadi, oggi distese di baraccopoli e ricettacoli del degrado. La proposta prevedrà lo status di nomade al massimo per il soggiorno di sei mesi in una apposita zona attrezzata e controllata, passati i quali i finti nomadi saranno trattati da cittadini come chiunque altro e non sarà loro consentito di soggiornare in questi ghetti diffusi.  Chi non vorrà collaborare, rifiutando di integrarsi, mandando i figli a mendicare o dedicandosi ai furti in appartamento, non potrà avere cittadinanza a Roma: chiederò alla magistratura un sostegno forte per imporre il rispetto delle leggi e la tutela dei minori, spesso le prime vittime di certi comportamenti delinquenziali.a Roma non sarà più tollerato l’accattonaggio.  Istituire il ruolo di operatore della Protezione Civile di Roma Capitale, dotare il servizio dei mezzi e delle attrezzature necessarie, nonché di una sala operativa adeguata con le dovute strumentazioni, valorizzare il rapporto con i volontari delle tante associazione di protezione civile presenti nella città.

    16. QUI A ROMA I BIMBI E LE FAMIGLIE SONO PROTAGONISTI

Rendere operativo il principio del quoziente famigliare in tutte le forme di accesso al welfare e in tutte le tasse e tariffe comunali, per aiutare le famiglie numerose, monoreddito, monoparentali, con figli, con anziani e disabili a carico.  Espandere e potenziare l’attuale sistema di servizio nido misto pubblico-privato, prevalentemente attraverso la formula delle concessioni e delle convenzioni con i privati; vincere sul versante del servizio pubblico la sfida della razionalizzazione, mantenendo tale settore ed ergendolo a modello pedagogico di qualità a cui deve parametrarsi il sistema convenzionato e in concessione; rendere più flessibili e coerenti con gli attuali ritmi lavorativi gli orari scolastici; introdurre dei voucher famiglie, già sperimentati per accedere ad uno sconto delle tariffe dei nidi privati, che permetteranno alle famiglie in lista di attesa  di poter accedere alle scuole dell’Infanzia Paritarie e private. Creazione di  un Albo di Baby sitter adeguatamente reclutate, formate dal Dipartimento competente di Roma Capitale.

    17. QUI A ROMA I SERVIZI SOCIALI FUNZIONANO

Le cooperative sociali vanno fortemente ridimensionate: incarichi solo per piccoli importi, nessun monopolio, stop agli affidamenti diretti e alle proroghe ingiustificate. Implementare la rete dei servizi di prevenzione e unificare le strutture che lottano contro tutte le dipendenze per occuparsi non solo delle dipendenze tradizionali, ma anche delle nuove: come il gioco d’azzardo patologico, i disturbi alimentari, ecc. Nel campo dell’assistenza ai disabili darà la possibilità di scegliere tra assistenza diretta e indiretta cercando di favorire al massimo la scelta della famiglia. Proporrà, anche nei confronti della Regione (che ha le deleghe per la Sanità), l’introduzione di uno strumento volto a riconoscere il contesto famiglia come spazio ideale per la cura delle persone rese fragili dall’età, dalla disabilità, dalle malattie terminali e dagli stati vegetativi, ma che non scarichi totalmente sulla famiglia il peso economico e materiale delle cure. Un fondo che fornisca buoni spendibili alle famiglie presso strutture accreditate, pubbliche e private, e detrazioni fiscali o riduzioni tariffarie alle famiglie che preferiscano le cure domiciliari all’ospedalizzazione.

    18. QUI A ROMA SI FA L’IMPRESA. IL “MADE IN ROME”

Nuovi mercati in zone di recente urbanizzazione, piuttosto che favorire la nascita di altri Grandi Centri Commerciali. Valorizzazione della vecchia Fiera sulla Colombo; presentazione di  un progetto sostenibile di trasformazione, che garantisca adeguate entrate per coprire i mutui contratti, rispettando la qualità della vita del quartiere, è possibile ed è quello che faremo.Vuole individuare un’area in cui far sorgere un distretto, il Roma Style District, al cui interno ospitare laboratori, scuole di formazioni, musei, negozi, in un progetto più ampio di riscoperta dell’Artigianato locale,uno dei punti di forza di Roma, con eccellenze ammirate in tutto il mondo. Realtà di antica tradizione, in cui il mestiere viene tramandato di generazione in generazione e incastonato sulle facciate dei palazzi con vie dal nome indicativo delle arti lì lavorate nel tempo.

    19. QUI A ROMA C’E’ LA GRANDE BELLEZZA

Le principali istituzioni culturali (Teatro dell’Opera, Teatro di Roma, Auditorium di Santa Cecilia, e altri) saranno chiamate a svolgere fino in fondo il compito di rappresentanza nazionale, vetrina culturale della Repubblica italiana.L’offerta sarà potenziata riattivando i circuiti di collaborazione in base al principio di sussidiarietà, già felicemente sperimentati nel passato recente, aprendo luoghi pubblici con la collaborazione dell’associazionismo privato, e colmando il periodo di bassa stagione (da novembre a febbraio) con una programmazione specifica: è incredibile che nella capitale della cristianità non ci sia un cartellone di eventi che possa degnamente accompagnare la celebrazione dei principali riti religiosi, richiamando i fedeli di tutto il mondo a vivere il Natale e la Pasqua nella nostra città. Un Comitato permanente sarà chiamato a predisporre e promuovere le iniziative per tutti gli eventi, religiosi, civili, storici e laici: dal Carnevale romano al Natale di Roma, dall’Estate romana alle Notti dei Musei. Il sistema museale e culturale deve essere riorganizzato, anche attraverso la semplificazione e l’accorpamento delle realtà dedicate alla loro gestione e cura, unendo il sistema dei musei e centri culturali gestiti da Zetema con il Pala Expo-Scuderie del Quirinale e le Biblioteche di Roma. Quanto all’Area archeologica centrale, la sua gestione unitaria  permetterà la definitiva realizzazione del progetto esistente, realizzato dalla Sovrintendenza capitolina, che prevede la pedonalizzazione di Bocca della Verità e via de’ Cerchi, e l’inclusione del Circo Massimo all’interno di un grande percorso che arriva fino al Colosseo. E’ favorevole al parco archeologico con via dei Fori, ma solo dopo aver creato il percorso archeologico e potenziato trasporto pubblico, parcheggi e servizi turistici

    20. QUI A ROMA SI CORRE VERSO LE OLIMPIADI, E NON SOLO…

E’ favorevole alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024 ed alla realizzazione di nuovi stadi di calcio per Roma e Lazio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.