Una manifestazione contro i diritti civili

Il 20 giugno si è tenuta a Roma, in San Giovanni in Laterano, quella che è stata definita dall’onorevole Scalfarotto come una inaccettabile manifestazione contro i diritti civili.
In un paese democratico come l’Italia ci sono ancora manifestazioni inaccettabili, anche se non si sono svolte con violenza, ma pacificamente, anche se frequentate da famiglie con bambini, anche se ci sono nonni che hanno fatto la storia di questo paese, anche se non c’è nessuno che insulta, urla o incita all’odio. Sono semplicemente “inaccettabili” perchè vanno a minare un ddl di cui lo stesso Scalfarotto è stato promotore.
Ma veniamo al dunque e cerchiamo di capire perchè, durante un sabato romano, dove il meteo non è stato clemente, con una pioggia intensa che è caduta sulla città poco prima dell’inizio ed alla fine del Family day, migliaia di persone con figli piccoli hanno deciso di partecipare bagnati ad una manifestazione contro il gender nelle scuole.
Sicuramente perchè erano pazzi, diranno in molti, bigotti diranno altri, catto-fascisti suggerisce qualcuno o omofobi, ma queste risposte non mi convincono, anche perchè non c’erano solo cattolici, ma anche atei, mussulmani, evangelici, ebrei, un popolo variopinto.
san giovanni 9La piazza era piena, stracolma e tutti sono rimasti sino alla fine della manifestazione, anche se stanchi , affamati e bagnati. Sono arrivati da tutta Italia, dal Nord al Sud.
Ho visto io stessa una donna incinta con marito e bambini alla sequela, ancora zuppa per l’acquazzone preso, che ascoltava con interesse ed approvava quanto veniva detto sul palco. Chi glielo faceva fare a rimanere lì bagnata? san giovanni 5Sicuramente il motivo che l’aveva portata a mettersi in viaggio, lasciare la propria città, il week end di riposo, pagare un viaggio per lei e tutta la sua famiglia ed arrivare a Roma: la difesa dei propri figli da chi vuole sostituirsi ai genitori nell’educazione sessuale, da chi nega l’evidenza che non è la stessa cosa essere maschio o femmina, ma che siamo differenti, da chi vuol far credere ai bambini che loro non hanno un’identità sessuale, ma che quando vogliono possono decidere se essere maschi o femmine. san giovanni 6
Tutte queste persone sono arrivate a San Giovanni per dire che i bambini hanno il diritto ad avere una madre ed un padre, che non si fabbricano in provetta, che due uomini o due donne biologicamente non possono dare la vita, non sono in grado di mettere al mondo un bambino. Ecco ora lo possiamo dire: non era una manifestazione contro i diritti civili, anzi ne era a tutela, difendeva infatti il diritto dei bambini ad avere una mamma ed un papà, a poterli festeggiare a scuola, a non essere oggetto di compravendita , a non essere “fabbricati” in un laboratorio con pezzi dei propri genitori e di uno/a sconosciuto/a.
Era una manifestazione a tutela dei diritti del fanciullo.
san giovanni 7E la piazza era piena, stracolma, basta guardare le foto.
Le famiglie non vogliono essere private del loro diritto all’educazione dei propri figli, non vogliono che venga loro distorta la verità.

Tirando le somme, al di là dei numeri dei partecipanti, possiamo dire che  e’ stato un sabato gioioso, nonostante la pioggia, un family day dell’allegria, le famiglie si sono riunite, incontrate, conosciute, i bambini hanno giocato tra loro. Ci si è riscoperti uniti nelle diversità di religione e credo. Si è festeggiato insieme l’essere famiglia, costituita da un padre ed una madre.

Ed ora una domanda sorge spontanea: a quando il prossimo Family day?