Famiglie romane – Marino 1-0

Oggi è una giornata un pò freddina per Roma e per Marino,anche se per motivi diversi, ma è anche una giornata calda per le famiglie romane che stanno festeggiando il successo ottenuto in seguito al ricorso al Tar per gli aumenti degli asili nido stabiliti dal sindaco Marino e dalla sua giunta. Il Tar infatti ha accolto il ricorso delle famiglie e del Codacons sospendendo il provvedimento dell’amministrazione comunale.

Gli aumenti erano stati decisi a Luglio, dopo che le famiglie avevano già iscritto i bambini agli asili nido convinte delle tariffe e che il terzo figlio non avrebbe pagato. Poi la dura sorpresa a settembre con genitori portati letteralmente sul lastrico ed in crisi per le  difficoltà economiche non riuscendo a far fronte ai costi delle rate.

Ma le famiglie romane non sono rimaste a guardare ed hanno deciso di agire. Gigi De Palo, consigliere comunale, anche lui padre di una famiglia numerosa, è andato oltre e si è attivato perché le voci delle famiglie in difficoltà potessero essere ascoltate rilasciando interviste e chiamando a raccolta tutti coloro che avevano già bambini o che volevano averne. io sto con i passegginiInsieme hanno creato #iostoconipasseggini, dando voce ai bisogni delle famiglie, dei bambini presenti e futuri. Il concreto delle famiglie e dei genitori in contrapposizione all’astratto di decisioni amministrative fatte sulla carta , senza le dovute analisi.

Marino, nonostante la decisione del Tar , ancora non comprende cosa avrebbe comportato per le famiglie di Roma l’aumento degli asili nido e la cancellazione dell’esenzione per il terzo figlio. Purtroppo è ancora convinto che la maggior parte delle famiglie romane guadagni 150.000 euro l’anno e non sa che forse lui è tra i pochi fortunati ad avere uno stipendio medio- alto.articolo Marino Nell’intervista rilasciata dopo la decisione di sospensione del Tar fa riferimento alla crisi economica e richiama ai sacrifici richiesti dal presidente Renzi, ma non vivendola sulle proprie spalle , non sa di cosa sta parlando. Non sa che le famiglie della città che “governa” questi sacrifici li fanno già da anni, prima che il presidente li chiedesse, che vivono quotidianamente sulla loro pelle il “dover rinunciare a” perché non hanno i soldi per arrivare a fine mese”.

Oggi le famiglie hanno vinto, ma sanno che è solo l’inizio di una lunga battaglia.